Agricoltura e cambiamento climatico

Pubblicato da Kalos Team il Sep 30, 2025 2:45:24 PM

 Il futuro riscrive le regole o le regole plasmano il futuro?

quadro generale

Il cambiamento climatico negli ultimi anni, è passato da tematica di “urgenza ambientale”, a leit-motiv delle politiche europee e nazionali.

L’Unione Europea ed a cascata l’Italia, stanno disegnando un quadro normativo che tocca in profondità e nel dettaglio settori chiave come l’agricoltura, con inevitabili ricadute sul nostro stile di vita.

quadro italiano

💨Italia: agricoltura sostenibile per un’aria più pulita

L'Italia, pressata dalle procedure di infrazione e dalle condanne della Corte di giustizia dell'UE per i continui superamenti dei limiti di PM10, PM2,5 e NO2, ha varato il "Piano d'azione nazionale per il miglioramento della qualità dell'aria". Con questo piano il governo ha messo in campo miliardi di euro per ridurre smog e inquinamento ed ha identificato l'agricoltura tra i settori chiave per la riduzione degli inquinanti.

Tra i capitoli più discussi troviamo:

  • Divieto dell' utilizzo di urea nel Bacino Padano dal 2028: questo comporterà inevitabilmente lo spostamento dell’attenzione verso fonti diverse di nutrienti
  • Incentivi per tecnologie a basso impatto: sono stati stanziati 50 milioni di euro per l'acquisto di attrezzature che permettano lo spandimento dei reflui zootecnici con tecniche a basso impatto rispetto alle emissioni, come l'interramento o l'iniezione diretta,
  • Innovazione e Ricerca: oltre 23 milioni di euro finanzieranno progetti di ricerca per la gestione innovativa di digestato ed effluenti e per promuovere la concimazione a rateo variabile, allo scopo di ottimizzare l'uso dei nutrienti.
  • Fondi PNRR/PNC già in campo: A queste misure si aggiungono 2,35 miliardi di euro dal programma Parco Agrisolare per l'installazione di pannelli fotovoltaici sui tetti dei fabbricati agricoli, un passo interessante verso l'autonomia energetica

quadro europeo

🌐Europa: la leva del “clima geopolitico”

Parallelamente alle politiche nazionali sull'aria, Bruxelles ha approvato un giro di vite sulle importazioni di fertilizzanti da Russia e Bielorussia rispondendo a ragioni geopolitiche (limitare il finanziamento indiretto del conflitto in Ucraina) e strategiche (ridurre la dipendenza da paesi instabili e proteggere la produzione interna) ma con ricadute (per lo meno dichiarate) legate alla sostenibilità ambientale legata al rispetto di standard più stringenti.

Questa mossa si inserisce nel più ampio quadro normativo del Green Deal europeo e del CBAM (Carbon Border Adjustment Mechanism), il "tributo ambientale" che dal 2026 applicherà un prezzo alle emissioni di carbonio incorporate nelle merci importate. Poiché i fertilizzanti sono tra i primi settori interessati, le importazioni dovranno allinearsi agli sforzi climatici europei, evitando che gli sforzi di decarbonizzazione interni vengano vanificati.

il clima che cambia conseguenze
 
Le regole stanno cambiando

L’intersezione tra il Piano d’azione per il miglioramento della qualità dell’aria e le nuove politiche tariffarie europee dimostra come Europa e Italia stiano affrontando il cambiamento climatico con un approccio strutturale.

Abbracciare la sostenibilità non è più una scelta, ma una necessità:

  • Tecnologie a basso impatto: superare i concimi tradizionali e investire in innovazione.
  • Efficienza e precisione: puntare sull’autonomia energetica e sulla razionalizzazione delle pratiche agronomiche.
  • Mercato geopolitico: la trasformazione in atto nel settore dei fertilizzanti premia la filiera interna, soprattutto se sostenibile..

Questi cambiamenti, sostenuti da ingenti fondi europei, rappresentano un investimento essenziale: per tutelare la salute collettiva, evitare sanzioni e costruire un’agricoltura più autonoma e resiliente di fronte alle sfide climatiche e geopolitiche.

Il settore primario, da sempre custode delle risorse ambientali e paesaggistiche, è chiamato a guidare l’attuazione del Green Deal italiano, MA questa transizione riguarda tutti: agricoltori, istituzioni e cittadini. Mangiare, coltivare, produrre non sarà più soltanto una questione di efficienza economica, ma anche di sostenibilità e resilienza climatica.

Si impone quindi un cambiamento non solo tecnico, ma anche culturale: il clima che cambia è già “scritto” nelle norme che regolano il nostro presente e che guideranno il futuro dell’agricoltura europea.

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