C'è vita nel suolo

Pubblicato da Kalos Team il Jun 30, 2023 3:20:49 PM

L'evidenza

Alcune evidenze sperimentali mostrano come anche nei suoli vitati la sostanza organica negli ultimi anni sia diminuita, nonostante si tratti di una colture arborea (più precisamente una liana) con inerbimento costante.

 

Deficit s.o. MACH

Tra i fattori detrimenti la fertilità possiamo individuare:

  • abuso di concimi di sintesi (sali) che per il periodo nel quale rimangono al suolo determinano la plasmolisi delle cellule microbiche;
  • crescente abbandono dell’utilizzo di sostanza organica;
  • utilizzo massivo di agrofarmaci;
  • compattamento del suolo;
  • incremento di temperatura che influenza in modo bilaterale la mineralizzazione della sostanza organica.

Il sistema suolo è importante per la salute del pianeta ma anche per la nostra, perché la perdita di fertilità alla quale stiamo assistendo negli ultimi anni sta portando a perdite di micronutrienti nel cibo per più di 2 miliardi di persone.

Scenari di backcasting propongono come soluzione al cambiamento climatico una maggiore attenzione alla fertilità microbiologica del terreno allo scopo di ridurre l’impatto ambientale dell’agricoltura soprattutto in termini di carbon footprint.

 

Il cambiamento climatico è causa di problemi ai terreni ed a cascata alle colture, ma è altresì vero che fonti scientifiche ed esperienze confermano che la possibilità di superare gli stress ossidativi ed osmotici da parte delle piante deriva soprattutto da apparati radicali performanti per i quali sono importanti:

  • stabilità della struttura del terreno
  • dotazione di sostanza organica umificata nel suolo 
  • aumento della biodiversità microbica 
  • inerbimento preferibilmente ricco in biodiversità
  • utilizzo di sostanze naturali affini alla vita del suolo che favoriscano l’efficienza delle radici ed in particolare le interazioni suolo-radici-microrganismi 

caratteristiche della fertilità

 

Fare la differenza

La fertilità del suolo non c’entra solo con la presenza di sostanza organica ma è legata alle peculiari caratteristiche fisiche, chimiche e anche biologiche di ogni terreno.

È necessario ripensare il suolo non più come un substrato inerte ma come un organismo vero e proprio nel quale coesistono ed interagiscono componenti chimico-fisiche, microrganismi e radici, in particolare nella porzione di suolo che si trova nell’intorno delle radici e identifichiamo come rizosfera.

 

In un cucchiaino di terreno ci sono più microrganismi degli abitanti di tutta la terra.

Cucchiaio terreno

Una questione di struttura

Un terreno sano lascia penetrare l'acqua fino alle radici delle piante, drena l’eccesso idrico in modo efficace ma riesce a mantenere per un tempo congruo un'umidità tale da permettere alle piante l’assorbimento degli ioni dalla soluzione circolante.

Un terreno destrutturato è generalmente compattato e fortemente carente in biodiversità sia microbica che di macroflora.

La stabilità strutturale è caratteristica degli aggregati stabili, tale proprietà è garantita dalla giusta presenza di ioni calcio, l’humus, un pH neutro o basico ed una buona attività microbiologica, poiché questo elementi contribuiscono alla formazione di “cementi” minerali ed organici.

struttura suolo

Organico nel senso di organizzato

La sostanza organica “attiva” può venire mineralizzata subito liberando minerali di pronto utilizzo per le piante oppure può essere umificata andando a rimpinguare il serbatoio di carbonio organico del terreno.

L’equilibrio si sposta verso la rapida mineralizzazione oppure l’umificazione in funzione della temperatura, l’umidità, la porosità del terreno e soprattutto la presenza di microrganismi.

Per aumentare il livello di sostanza organica bisogna porsi come obiettivo il nutrimento e lo stimolo alla vita del suolo con sostanze affini alla vita del suolo stessa.

 

Più siamo meglio stiamo

La biodiversità vegetale è funzione della biodiversità microbica ed entrambe sono correlate alla presenza di sostanza organica ed a cascata alla fertilità, all’equilibrio idrico e nutrizionale delle piante e quindi alla vita.

Dei concimi solo una piccola parte può essere utilizzata dalle piante tout court, il resto ha bisogno di un mediatore batterico.

Ad esempio la fissazione dell’azoto avviene solo nel momento in cui si smette di apportare azoto di sintesi perché trovandosi la “pappa pronta” la pianta smette di stimolare gli azotofissatori ad agire, è una specie di inibizione da substrato.

Ma cos’altro fanno i microrganismi?

“Semplicemente” migliorano l’emissione di radici secondarie.

Questo:

  • ottimizza l’efficienza dei nutrienti poiché ne aumenta il tasso di assorbimento e ne ottimizza l’utilizzo; 
  • potenzia l’assorbimento di acqua minimizzando lo stress idrico (osmotico) ed ossidativo e riducendo significativamente la temperatura su foglie e frutti con conseguenze più che positive su diverse caratteristiche qualitative alla raccolta.

 


 

Come possiamo concludere?

Il cambiamento climatico è un fatto oggettivo.

E' possibile porsi il problema in termini passivi o assumersi la responsabilità di agire per contrastarne le cause ed arginarne gli effetti negativi.

In questo articolo abbiamo approfondito la possibilità di difendere e ripristinare la vita nel terreno osservando con attenzione ciò che si trova sotto ai nostri piedi.

 

Argomenti: Resistenza, Radicazione, agricoltura biologica, bioattivazione, microrganismi, radici, rizosfera, biodiversità, resilienza