In questi giorni in vigneto, ci apprestiamo a vivere uno dei momenti più suggestivi e delicati dell’anno: la fioritura.
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Scampato il pericolo del temutissimo gelo primaverile, la vite sta procedendo spedita verso la fioritura, pur mantenendo parecchia disformità, sia tra le diverse varietà, che nello stesso vigneto e a volte addirittura tra i germogli della medesima pianta.
Scopri quanto sia importate preparare le piante nella fase che intercorre tra germogliamento e fioritura
Gli ingredienti per la fioritura perfetta sono:
- condizioni climatiche ottimali
- disponibilità dei nutrienti chiave (K, Mg, P, B)
Durante il periodo pre-fiorale, la vite passa gradualmente dall’utilizzare le sostanze di riserva immagazzinate in autunno, a quelle sintetizzate in questa fase grazie alla fotosintesi fogliare.
A cosa servono K, Mg, P, e B nella fase di fioritura?
Parlando di fotosintesi e di fioritura, non possiamo tacere i ruoli fondamentali di fosforo (P) e magnesio (Mg),
Il primo è implicato in tutte le funzioni metaboliche e cataboliche della vite; esso infatti regola l’equilibrio primario della pianta e cioè l’equilibrio tra crescita vegetativa e riproduttiva.
Il secondo (Mg) risiede al centro della molecola della clorofilla ed è cofattore di diversi enzimi.
Senza giri di parole: se vuoi fare bene la fotosintesi devi avere libero accesso a fosforo e magnesio…
Altro elemento essenziale per preparare una fioritura perfetta è il potassio (K), esso infatti gioca un ruolo importantissimo in questa fase, basti pensare che la vite assorbe circa il 35% della sua richiesta complessiva nel periodo antecedente la fioritura.
Infine arriviamo al boro (B), il microelemento più conosciuto in viticoltura perché aumenta la fecondità del granulo pollinico e quindi la produzione.
Colatura, acinellatura verde, fioriture non omogenee, ecc, sono i sintomi più importanti influenzati da una bassa dotazione in boro.
Carenze o squilibri? questo è il dilemma…
Nei vigneti in pre-fioritura, è frequente notare sintomi di decolorazioni o ingiallimenti dei lembi fogliari riconducibili a carenze nutrizionali.
Più che di vere e proprie carenze, in questa fase è più corretto parlare di squilibri dei rapporti tra i nutrienti, in particolare tra azoto e potassio (K/N) e tra azoto e magnesio (Mg/N).
L’ elemento nutrizionale che più di tutti è chiamato a supportare la crescita iniziale in vigneto ça va sans dire, è l’azoto.
Le viti dunque assorbono grosse quantità di azoto dal terreno e lo traslocano agli apici in rapida crescita. In queste condizioni vengono richiamati anche elementi come potassio (K) e magnesio (Mg), importanti per il metabolismo produttivo della pianta.
Se l’apparato radicale non riesce a soddisfare le richieste degli apici, per esempio a causa condizioni pedo-climatiche sfavorevoli, questi elementi vengono mobilitati dalle foglie più vecchie che quindi manifestano i sintomi di carenza.
Se noti uno di questi sintomi nei tuoi vigneti prima o in corrispondenza della fioritura significa che le tue piante stanno facendo fatica ad assimilare K e Mg dal terreno a spese di ciò che hanno accumulato nelle foglie mature.
COSA FARE?
Il modo migliore per mettere il vigneto in condizione di svolgere una fioritura da capogiro è giocare d’anticipo: il consiglio è quello di utilizzare dei fertilizzanti contenenti i nutrienti chiave nel giusto rapporto in modo da supportare per tempo la fisiologia della pianta in ogni specifica fase.
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potassio e fosforo per supportare la vite nel momento di pre fioritura e fioritura considerando l’ elevato fabbisogno e assorbimento dell’ elemento
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magnesio, boro, manganese, zolfo e molibdeno per garantire alla pianta una fotosintesi performante e una maggiore fertilità
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CONCLUSIONI
Correggere tempestivamente le carenze, le sub carenze e gli squilibri nutrizionali significa ottenere redditi maggiori, dal momento che tutti i parametri produttivi del vigneto e delle uve ne traggono vantaggio.
Questo spesso non è sufficiente per giungere al risultato sperato, bisogna agire sul metabolismo della pianta, equilibrando il rapporto tra spinta vegetativa ed impulso produttivo. Tutto ciò è possibile attraverso lo studio di piani di concimazione mirati che comprendano fertilizzanti e biostimolanti con funzione bioattrivatrice ed antistress come K&A IMPULSIVE PREMIUM F (clicca sul nome per scaricare la scheda tecnica); biostimolante indispensabile per ridurre l’impatto delle condizioni climatiche avverse e facilitare la traslocazione dei nutrienti nella pianta.
E per finire...
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