Cosa impedisce alle piante di crescere bene? Ci sono fattori che impediscono la crescita? Come evitare queste situazioni?
Molti sono i fattori che concorrono all'insorgenza di queste difficoltà: le condizioni del terreno, lo stress da trapianto, la radicazione ed i parassiti sono solo alcuni di questi.
Vediamoli nel dettaglio.
Per garantire una buona vitalità alle piante è necessario innanzitutto verificare le condizioni del terreno in cui devono trovare dimora. Il terreno dev'essere fertile sia dal punto di vista chimico che biologico: cioè adeguatamente provvisto di sostanza organica e ricco di organismi "buoni" che rendano disponibili per le piante gli elementi nutritivi.
Se il terreno è fertile è più semplice stimolare una buona radicazione.
Ma se non lo è? E' perché un terreno non è fertile?
La stanchezza del terreno fa riferimento a un degrado di tipo soprattutto biologico ed è determinata dalla scarsità di sostanza organica e dalla conseguente mancanza di vitalità. Se un terreno non supporta una buona produzione, molto probabilmente si tratta di stanchezza del terreno.
Spesso però, nonostante il terreno sia in buone condizioni, ciò che causa problemi di radicazione è lo stress da trapianto: le piante non vengono trapiantate in modo adeguato o nel periodo giusto, oppure incorrono in condizioni climatiche difficili (improvvisi abbassamenti di temperatura o al contrario colpi di calore...). Si nota perciò, poche settimane dopo il trapianto, una crescita lenta o stentata e la mancanza di germogli e/o fiori.
La radicazione, cioè il processo di generazione di nuove radici da parte delle piante, dipende soprattutto dalle condizioni della rizosfera, cioè la zona circostante le radici dove si trovano fisicamente i nutrienti necessari allo sviluppo adeguato delle radici stesse e di conseguenza dell'intera pianta.
Una buona radicazione è fondamentale, attraverso l'acquisizione dei nutrienti presenti in un terreno sano e fertile, per lo sviluppo di piante forti e sane.
Un altro concetto importante è quello di resistenza, cioè la possibilità delle piante di autodifendersi. Ma da cosa?
- Dagli attacchi di funghi e batteri (stress biotici)
- Dagli stress abiotici (termici, meccanici ecc)
Per indurre nelle piante la resistenza si deve agire in anticipo, utilizzando dei prodotti mirati a questo scopo: gli INDUTTORI DI RESISTENZA, che simulano in qualche modo un attacco fungino/batterico provocando una risposta "immunitaria" nella pianta che può essere localizzata nell'intorno del punto di ingresso del patogeno oppure estesa all'intera pianta: la cosidetta SAR.
Gli induttori di resistenza hanno diversa natura chimica: possono essere estratti di alghe, o di altri vegetali, metaboliti, etc oppure possono avere origine sintetica, ma tutti funzionano da “elicitori”, ossia stimolatori: vengono riconosciuti dal sistema immunitario della pianta e sono quindi in grado di attivarlo.
Ma cosa significa SAR in concreto? RESISTENZA SISTEMICA ACQUISITA e cioè stimolare le piante anticipatamente rispetto ad un'infezione vera e propria, a sintetizzare le sostanze ed a provvedere alle misure che concorrono alla loro difesa, come:
- L'aumento dello spessore della parete cellulare attraverso la sintesi di callosio (precursore della lignina)
- La produzione di sostanze tossiche per il patogeno (specie reattive dell’ossigeno ROS, sostanze fenoliche ecc)
- Sintesi di proteine specifiche per la difesa cioè le proteine PR
E infine, se necessario, la morte cellulare programmata.
Le reazioni possono essere locali, cioè nell’intorno del punto di accesso del patogeno, come nel caso dell’aumento dello spessore della parete o la morte cellulare programmata, oppure sistemiche ovvero estese all’intera pianta, come nel caso di produzione di ROS e PR, ma sono sempre temporanee, cioè si esauriscono in un lasso di tempo che dipende da diversi fattori (tipo di pianta, tipo di reazione, condizioni pedoclimatiche ecc..).
Questo ci fa capire come nell’ambito dell’induzione di resistenza (ma non solo, se si parla di agricoltura) fare le cose giuste al momento giusto sia la chiave di volta per il successo.
Infatti, stimolare una risposta da parte della pianta prima che questa venga a contatto col patogeno, ci permette di ottenere una reazione massiccia e tempestiva al momento dell’infezione: in poche parole la pianta schiera il suo esercito prima che quello del patogeno abbia il tempo per organizzarsi. Puoi approfondire leggendo "Cosa fare per indurre correttamente la resistenza nelle piante" e "Una difesa per le piante efficace e visibile"
In conclusione; abbiamo visto cosa può causare la radicazione stentata e la crescita lenta delle piante specialmente nelle fasi iniziali del loro sviluppo, cosa si intende per stress da trapianto, che cos' è la resistenza delle piante e come indurla, ma soprattutto, la considerevole importanza di agire tempestivamente ed anticipatamente prima che le piante subiscano stress.